FRONTIERE & CONFINI il viaggio della Cooperativa Matrioska dall’Italia alla Bielorussia: so-STARE nella fragilità e costruire Comunità con gli incontri inaspettati e imprevedibili dell’alterità

FRONTIERE & CONFINI il viaggio della Cooperativa Matrioska dall’Italia alla Bielorussia: so-STARE nella fragilità e costruire Comunità con gli incontri inaspettati e imprevedibili dell’alterità

Il CONFINE blocca il passaggio dall’altra parte e rafforza l’identità particolaristica e provinciale.
La FRONTIERA è aperta e permeabile non chiusa ed ermetica e può sempre essere spostata più in là.

Dal 27 al 31 dicembre 2024, in un luogo emblematico come il Teatro San Gaspare di Roma, si conclude il progetto annuale “Pinocchio nel paese delle meraviglie – ottava edizione” – promosso dalla Cooperativa Matrioska (costituita da persone italiane e straniere, con e senza disabilità intellettive e relazionali), con giornate aperte al Territorio di approfondimento, presentazione di percorsi e anteprime di reportage fotografici e proiezioni cinematografiche.

Una maratona cinematografica, i corsi di italiano, una festa dei popoli con tante Comunità straniere presenti nella Capitale d’Italia, insieme al Festival Teatrale in un orfanotrofio bielorusso: tanti appuntamenti che hanno cercato di promuovere conoscenza e vicinanza, a partire dall’infanzia violata e dimenticata, in una situazione geopolitica globale che rivendica confini e chiude le frontiere.

Dal 2017 il progetto “Pinocchio nel paese delle meraviglie” è promosso annualmente da una rete del Terzo Settore, che trova il suo fulcro nel Teatro San Gaspare in Roma per la sperimentazione di un Centro di produzione teatrale e cinematografica Integrato, che garantisca, attraverso attività laboratoriali espressive e creative, l’inclusione sociale e culturale di persone adulte con disabilità (italiane e straniere), con particolare attenzione a coloro che presentano maggiore fragilità psichica, mentale ed emotiva

L’edizione 2024 si conclude nei giorni in cui – proprio a Roma – inizia il Giubileo 2025, che – come indicato dal sito Internet ufficiale https://www.iubilaeum2025.va/it.html – chiede di mettersi in cammino e di superare alcuni confini. E aggiunge che Quando ci muoviamo, infatti, non cambiamo solamente un luogo, ma trasformiamo noi stessi. Per questo, è importante prepararsi, pianificare il tragitto e conoscere la meta. In questo senso il pellegrinaggio che caratterizza questo anno inizia prima del viaggio stesso: il suo punto di partenza è la decisione di farlo. L’etimologia della parola pellegrinaggio è decisamente eloquente e ha subìto pochi slittamenti di significato. La parola, infatti, deriva dal latino per ager che significa attraverso i campi, oppure per eger, che significa passaggio di frontiera: entrambe le radici rammentano l’aspetto distintivo dell’intraprendere un viaggio”.

Il progetto dell’anno 2023 si era concluso con la riflessione del regista tedesco Wim Wenders, che aveva illuminato il percorso:

“L’essere straniero per me non è altro che una via diretta al concetto di identità.
In altre parole, l’identità non è qualcosa che già possiedi, devi invece passare attraverso le cose per ottenerla.
Attraversare frontiere ti dà come la sensazione di perdere preconcetti

La specifica vocazione e missione dei soci lavoratori della Cooperativa Sociale Integrata Matrioska deflagra e si identifica nel viaggio annuale di Pinocchio che cerca il senso di FARE CINEMA oggi: raccontare e raccontarsi, attraversando lo specchio, per compenetrarsi in un abbraccio infinito, nel silenzio dei suoni e nell’anemia dei colori. 

Il percorso progettuale annuale è iniziato nel 2017 dalle case in Italia, in cui i giovani bielorussi con disabilità della Cooperativa Matrioska vivono da oltre 20 anni, accolti dalle famiglie che li ospitavano da minori nei gruppi di “accoglienza dei bambini di Chernobyl”.

Alla maggiore età, dopo anni di andate e ritorni dalla Bielorussia (tre mesi d’inverno e tre mesi d’estate), sono giunti definitivamente in Italia con un regolare contratto di soggiorno per lavoro.
Da lì il difficile inserimento nell’ordinarietà italiana, scolastica e lavorativa; il periodico rinnovo del permesso di soggiorno con tutta la trafila burocratica e le file negli Uffici della Questura; le difficoltà di lingua e la scarsa alfabetizzazione scolastica; i sogni e le aspettative di giovani adolescenti, che avevano perso molte tappe del proprio sviluppo intellettivo, corporeo ed emozionale e che, pur maggiorenni, si comportavano come bambini di Scuola Elementare, con la conseguente difficoltà di inserimento sociale e culturale tra i coetanei italiani.

Inoltre dal 2022, i giovani  bielorussi della Cooperativa stanno vivendo un nuovo trauma con la guerra in Ucraina, sentendosi anche “nemici” involontari di un popolo, con cui hanno sempre condiviso ideali, percorsi spirituali e approfondimenti filosofici. Hanno amici ucraini anche a Roma, ma si sentono malvisti in quanto alleati del Paese che ha invaso l’Ucraina.

Attraverso la videocamera, i soci lavoratori videomakers della Cooperativa Matrioska stanno raccontando da anni in prima persona (come operatori video e montatori, ma anche come “attori” protagonisti) i difficili anni iniziali in Italia fino alla scelta consapevole di accettare l’Italia come nuova propria Patria e Madre, con il desiderio ancora negato di diventare cittadini italiani. E insieme a ciò, nella raccolta delle narrazioni dei diversi protagonisti bielorussi e delle famiglie ospitanti, lo stigma della diversità legata alla provenienza geografica, all’etnia, alla difficoltà di parlare correttamente italiano e alla disabilità psichica e/o intellettiva.

Come nelle precedenti edizioni, obiettivo principale del progetto 2024 è stata la realizzazione di un film-documentario di un viaggio di un anno, dalla Bielorussia all’Italia. La scelta della Bielorussia resta prioritaria, in quanto la maggior parte dei soci lavoratori della Cooperativa Matrioska sono bielorussi e in quanto la Cooperativa stessa nasce da percorsi di de-istituzionalizzazione di persone ospiti di Internati “speciali” e Manicomi, con l’accoglienza in Italia ovvero con Case-famiglia in loco ovvero con azioni di sensibilizzazione e promozione socio-culturale presso Istituti per minori con disabilità psichiche e/o intellettivo-relazionali.

Dopo 33 mesi di assenza dal territorio bielorusso, dal 28 febbraio 2020, soltanto a Novembre 2022 una delegazione della Cooperativa è tornata in missione in Bielorussia, apportando contatto fisico e presenza corporea a decine e decine di giovani con disabilità, nel migliore dei casi supportati per quasi tre anni soltanto in maniera virtuale sul web.

Grazie al fondamentale apporto dell’Ambasciata Italiana in Bielorussia, nel mese di Aprile 2024, è stato possibile organizzare una missione in Bielorussia, realizzando anche – dopo 5 anni di impossibilità logistica – la settima edizione del Festival di cultura teatrale e cinematografica “Attraverso lo specchio” presso l’Internato “speciale” di Begoml, che ha coinvolto oltre 200 minori e adulti di n. 8 Istituti e Manicomi per persone con disabilità. Anche le Amministrazioni locali hanno partecipato, confortate dalla presenza istituzionale all’iniziativa dell’Ambasciatore Italiano S.E. Tomaso Pietro Marchegiani.

 

 

 

 

 

Dal 7 al 12 dicembre 2024, una delegazione del progetto è poi tornata all’Internato di Begoml con doni natalizi e momenti di animazione e giochi con i bambini con disabilità, dopo avere affrontato circa 15 ore di viaggio, attraversando le frontiere terrestri della Lituania e della Bielorussia.

Come per le due precedenti edizioni, anche il 2024 è stato comunque anche un viaggio tra le etnie presenti a Roma, soprattutto la Comunità del Bangladesh, con le decine di donne e bambini, che partecipano da oltre tre anni al Centro Diurno “Il fagiolo magico” dell’Associazione Volontari Il Cavallo Bianco ODV, partner principale del progetto; soprattutto le donne moldave badanti a Roma di AssoMoldave; soprattutto tra i profughi ucraini accolti da Roma Capitale.

Pinocchio è il simbolo dell’eroe discriminato, che picarescamente percorre mondi diversi, né buono, né cattivo, ma tanto simile ai giovani protagonisti del progetto annuale: orfano, con un padre ideale da raggiungere, mentre attraversa le contraddizioni dell’accoglienza. In lui si sono identificati nelle precedenti edizioni i giovani videomakers bielorussi della Cooperativa Matrioska, prima di sentirsi “nemici” del mondo al momento dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, tradizionale amico e alleato della Bielorussia, proprio loro che una guerra non l’hanno mai dichiarata neanche nei giochi da bambini; mentre erano alla ricerca della propria identità, affermando la propria unicità.

Pinocchio è stato di nuovo in viaggio nel paese delle meraviglie alla ricerca di paesaggi umani inesplorati e forse inesplorabili, muovendosi tra le macerie materiali lasciate dalla pandemia, dalla guerra e dal degrado, mentre ha tentato di mettere insieme i frammenti di 7 anni di percorso e anche più: un percorso che inizia dal 1995 con l’accoglienza di bambini contaminati dall’esplosione della Centrale di Chernobyl.

L’ipotesi specifica progettuale dell’annualità 2024 è stato principalmente il recupero della memoria, il ripristino dell’ordinarietà delle abitudini quotidiane (anche nella loro stereotipia, talora “utile” per gli equilibri di persone fragili), la rimodulazione delle immagini video del passato (quelle già montate nei film precedenti e quelle temporaneamente archiviate), in un percorso di riuso creativo delle immagini del found foutage di Associazioni e famiglie italiane, che hanno collaborato da circa 30 anni all’accoglienza dei bambini degli Orfanotrofi bielorussi.

Continua così la ricerca avviata negli anni precedenti di una favola da inventare ex-novo, mescolando e contaminando contenuti e temi già affrontati in sette anni di viaggio progettuale: da Alice che attraversa lo specchio della presunta follia a Peter Pan che non vuole essere bambino per sempre, da Cipollino che lotta contro il dittatore Re Pomodoro a Cenerentola che sfugge al sopruso grazie alla fantasia, fino alla più recente Bella Addormentata nel Bosco, costretta a vivere in un mondo sospeso, in attesa del bacio del vero amore.

Il progetto si è sviluppato in armonia con le priorità individuate dal primo G7 dedicato alla disabilità nel mese di Ottobre 2024, che verrà ricordato come quello della firma della Carta di Solfagnano, un documento siglato dai Ministri partecipanti, che rappresenta la base di un impegno ad agire in maniera unitaria e concreta, tramite politiche per “garantire una piena ed effettiva partecipazione e inclusione nella vita civile, sociale, economica, culturale e politica per tutte le persone con disabilità.

Nel 2022, l’impossibilità di recarsi come tutti gli anni in Bielorussia presso l’Internato per bambini oligofrenici di Begoml per l’organizzazione del Festival Teatrale “Attraverso lo specchio”, dedicato agli Internati (orfanotrofi e istituti psichiatrici) per giovani con disabilità psichica, a causa della pandemia da Covid-19, ma soprattutto per il blocco dei voli diretti a causa della crisi politica intervenuta dopo le elezioni presidenziali, delle relative sanzioni dell’Unione Europea e della situazione delle persone migranti bloccate al confine tra Bielorussia e Polonia, aggravata dall’inizio della guerra in Ucraina, con ulteriori restrizioni, ha “costretto” il progetto “Pinocchio nel paese delle meraviglie”  ad individuare nuovi orizzonti e realtà socio-culturali da esplorare e incontrare, al fine dell’elaborazione di un prodotto audiovisivo, che mantenesse gli elementi di internazionalizzazione del progetto in essere.

In particolare, il team di progetto ha interagito con il gruppo del progetto “Il fagiolo magico” (promosso dall’Associazione Volontari Il Cavallo Bianco – ODV). Tale gruppo è costituito per la maggior parte da persone provenienti dal Bangladesh, che vivono nel quartiere dove si trova la sede operativa della Cooperativa, cioè il Teatro San Gaspare. In particolare, già dall’anno 2021, le donne bengalesi erano state già coinvolte in laboratori espressivo-creativi, in cui sono stati stimolati percorsi di reciprocità e narrazione sul percorso di immigrazione in Italia, sulla inclusione socio-culturale a Roma e sul vissuto psico-corporeo legato alla pandemia.

L’animazione di Comunità è sempre stata fin dalla prima edizione del progetto “Pinocchio nel paese delle meraviglie” una metodologia di incontro e scambio con le Associazioni ed i gruppi territoriali, ma anche con i gruppi informali di persone, che condividono etnia, religione, percorsi di vita, ma anche desideri e sogni.

L’ottimo successo della specifica azione ha portato a ripeterla con positivi risultati anche nell’edizione del 2024, in cui è stato coinvolto un gruppo informale di donne del Bangladesh (ma anche dell’Ucraina, dell’India, del Togo, della Romania, di alcuni Paesi del SudAmerica e naturalmente italiane) – insieme talora anche ai propri bambini e mariti – come uno dei gruppi-target del percorso progettuale 2024. In tal senso, l’interazione con gruppi di etnie diverse è avvenuta – come nelle due edizioni precedenti – anche con l’offerta di corsi di italiano, di ceramica e di laboratorio espressivo-creativo-teatrale.

Con la Festa dei Popoli presso l’Oratorio San Gaspare l’ 8 giugno 2024, le persone straniere coinvolte nel progetto già da quasi 3 anni in Teatro, con i laboratori di ceramica, italiano, scrittura creativa, teatro e video… si sono trasformate per una sera in cuoche e cuochi, proponendo i loro piatti tipici. Saranno presenti Bangladesh, India, Ucraina, Ecuador, Siria, Thailandia, Egitto, Togo e altri Paesi. Un “ristorante” multietnico si è snodato attraverso tavoli colmi di cibi da un lato all’altro dell’Oratorio, mentre sul palco i giovani della Parrocchia si alterneranno nell’animazione canora ai balli etnici e alle testimonianze del migrare.

L’edizione del 2024 è stata caratterizzata dal Concerto del gruppo musicale EasyPop, che ha partecipato fino al 2019 alle missioni in Bielorussia e in Ucraina, in spirito di gratuità e solidarietà.

Tante le partecipazioni e le adesioni al progetto annuale “Pinocchio nel paese delle meraviglie” promosso dalla Cooperativa Sociale Integrata Matrioska, che ne hanno nel tempo consolidato la rete internazionale, coniugando insieme le Istituzioni pubbliche italiane (tra cui Roma Capitale e la Direzione Generale Cinema del Ministero della Cultura) con un ampio partenariato di valenza europea, dall’Ambasciata Italiana in Bielorussia al Comitato Scientifico  coordinato dal Ce.R.I.P.A. Onlus – Centro Ricerche e Interventi in Psicologia Applicata; dal l’apporto dell’APS AssoMoldave per la disseminazione dei risultati in Italia presso la Comunità Moldava e le comunità di lingua russa e soprattutto nell’Est europeo alla partecipazione di Vladimir Olshansky, il più grande clown russo vivente e della sua Associazione Soccorso Clown, con il coinvolgimento della Federazione Europea Organizzazioni Clown Ospedalieri.

Sempre più il progetto “Pinocchio nel paese delle meraviglie” si consolida come “Laboratorio permanente delle diversità sul Territorio”

Come evidenziato sulla locandina dell’evento finale, il progetto mette in gioco Persone con la propria specifica, unica e inimitabile diversità in:

percorsi – incontri – scambi

connessioni – contaminazioni – coesioni

con l’unico obiettivo comune di essere TUTTI IN CAMPO PER LA PACE Per saperne di più si può consultare il sito internet dedicato al progetto e finalizzato allo sviluppo di attività di animazione transnazionale e scambi interculturali

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