Dopo anni di attese, rinvii e carte da firmare, l’iter per il nuovo ospedale Tiburtino sembra finalmente arrivato al traguardo. “Siamo alla fine”, ha annunciato con soddisfazione il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, che ha tenuto per sé la delega alla Sanità.
Entro la fine dell’anno, tutto il pacchetto di documenti dovrebbe essere trasmesso all’Inail, pronta a far partire la gara d’appalto. L’ultimo tassello tecnico – la valutazione di impatto ambientale – è atteso per metà novembre. Poi, il progetto, atteso da anni dai cittadini della Tiburtina, potrà finalmente prendere forma.
“Per metà novembre avremo la risposta dai nostri uffici e potremo inviare tutto all’Inail”, ha spiegato Rocca, lasciando intendere che la parte più complessa, quella dei permessi e dei pareri, è ormai superata. Un passaggio che segna una svolta per uno dei cantieri più attesi dell’area metropolitana romana.
Se il Tiburtino è ormai in dirittura d’arrivo, un discorso più articolato riguarda il nuovo Policlinico Umberto I, il cuore storico della sanità universitaria romana. Dopo la fine dell’ipotesi Pietralata, la nuova sede sorgerà negli edifici che già costeggiano viale del Policlinico.
“Abbiamo una sorta di via libera dalla Sovrintendenza – ha raccontato Rocca – e un progetto di massima presentato dall’Università La Sapienza”.
Il nodo, però, è la proprietà: gli immobili appartengono all’Agenzia del Demanio e per trasferirli servirà una norma ad hoc, da inserire “entro la legge di stabilità”.
Un percorso tutt’altro che semplice, anche perché – come ha ammesso Rocca – “ci sono alcuni abusi edilizi stratificati nel tempo” che vanno sanati prima del passaggio notarile.
Nonostante le difficoltà, la Regione e la direzione dell’Umberto I hanno già fissato una roadmap precisa: gara per la progettazione nel 2026, e bando per la realizzazione entro la fine dello stesso anno.
Un cronoprogramma ambizioso, ma che segna finalmente un orizzonte concreto per il rinnovamento di uno degli ospedali più importanti d’Italia.
“È un lavoro complesso, ma necessario”, ha concluso Rocca. “Il Lazio ha bisogno di strutture moderne, efficienti e degne dei suoi professionisti e dei suoi cittadini”.