“Autismo, lavoro, benessere”, il vademecum per promuovere prassi inclusive

“Autismo, lavoro, benessere”, il vademecum per promuovere prassi inclusive

In occasione della Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, che ricorre oggi, 2 aprile, Stimulus Italia e Specialisterne annunciano il vademecum dal titoloAutismo, lavoro, benessere”. Un documento che si pone l’obiettivo di diffondere un’informazione corretta sulle neurodivergenze e promuovere prassi inclusive sul luogo di lavoro.

In Europa si stima che le persone nello spettro autistico siano 5 milioni (Autism Europe, 2019). Il tasso di occupazione delle persone con autismo si aggira attorno al 10%; una percentuale più bassa rispetto alle persone con disabilità che lavorano (47%) e degli occupati senza disabilità (72%). Secondo Angsa, Associazione nazionale genitori persone autistiche, le persone con autismo in Italia sarebbero circa 600mila. Si tratta di stime, perché i dati pubblici sul territorio nazionale sono ridotti; ma, data l’evoluzione della ricerca scientifica e dei criteri di diagnosi, gli esperti osservano che dagli anni Duemila i numeri delle persone con diagnosi di spettro dell’autismo sono in aumento.

Nel vademecumAutismo, lavoro, benessere” si trovano indicazioni utili a creare spazi e modalità in ufficio dove ciascuno si trovi a proprio agio.

Questi i consigli, elaborati da Sara Comandatore, pedagogista e formatrice esperta in autismo, con l’aiuto di Fabrizio Acanfora, responsabile della Comunicazione e relazioni esterne per Specialisterne Italia:

1Comunicare in modo chiaro e diretto. Evitare il linguaggio ambiguo, contestualizzare l’utilizzo di termini ironici o metafore, esplicitare ruoli e compiti, aiuta a farsi comprendere in modo particolare dalle persone con autismo. In alcuni casi, può essere utile adottare istruzioni scritte, schemi o mappe concettuali sulle procedure.

2–  Attenzione a open space, luci e rumori troppo forti. Alcune persone con autismo hanno sensi ipersviluppati. Per esempio, sono molto più sensibili a luci e rumori: danno il meglio sul lavoro se in postazioni silenziose, con la giusta illuminazione. Una stimolazione sensoriale eccessiva può portare a problemi di concentrazione, ma non solo: il rischio è di reazioni di sovraccarico sensoriale e emotivo, a volte anche dolorose.

 3Dare opportunità di lavoro indipendente. Una maggiore flessibilità tra il lavoro in ufficio e da casa è un vantaggio per tutti. In smartworking, i professionisti e le professioniste neuroatipiche possono controllare meglio la stimolazione sensoriale, gestire il tempo in autonomia, ridurre le interazioni sociali che possono rappresentare, per alcuni, un importante dispendio di energie e risorse.

4– Se non ti guarda fisso negli occhi, non offenderti. A differenza di quello che accade, generalmente, nella conversazione tra persone neurotipiche, diverse persone autistiche hanno bisogno di non mantenere un contatto visivo costante con il loro interlocutore. Saperlo può evitare fraintendimenti.

5Imparare a conoscersi. Che cos’è lostimming” (gesti rituali e ripetitivi eseguiti da alcune persone con autismo) e perché avviene? Che cosa è meglio dire se il nostro interlocutore mostra di aver preso sul serio un’espressione che, invece, era scherzosa? A queste e altre domande sarà più facile rispondere se in azienda vengono organizzati momenti di formazione, formali o informali. Se si diffondono informazioni specifiche sulle neurodivergenze, diventa più facile comprendersi tra colleghi e creare un clima di lavoro sereno.

Fonte: Superabile.it

Photo: Superabile.it

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